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I GIARDINI DI PETER
I giardini di Peter: Benvenuto
L’infanzia, al giorno d’oggi, rischia di essere sempre più limitata in contesti chiusi che riducono il
movimento, l’esplorazione e il contatto con gli ambienti naturali.
I parchi gioco offrono tipologie di
attività spesso ripetitive e poco articolate:
frutto di una visione iperprotettiva e di azzeramento dei rischi nel gioco dei bambini.
Come rendere, quindi, questi ambienti più frequentati da bambini e adulti?
Come progettare un giardino affinché diventi un luogo in cui i bambini possano fare esperienze
e apprendimenti significativi per la crescita?
I giardini di Peter: Info
I giardini di Peter: Immagine
Il documentario che vi proponiamo approfondisce questi interrogativi
mostrando alcuni giardini incontrati a Monaco di Baviera.
Nella capitale bavarese Peter Hohenauer progetta diverse aree verdi
e i suoi parchi gioco sono risultati essere
contesti inclusivi molto frequentati da persone di tutte le età
e degli ambienti che rafforzano i legami sociali.
In questi giardini l’ideazione degli spazi e l’organizzazione
dei vari elementi non risulta mai standardizzata,
bensì ciascuna area tiene in considerazione le caratteristiche del luogo nel quale sorge,
le singolarità e la dimensione storico-sociale di un determinato quartiere e, infine,
il punto di vista degli abitanti di quella zona.
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Da questi tre ingredienti, pertanto, prendono vita giardini differenti:
caratterizzati da elementi ricorrenti ma, nella globalità dell’ambiente, nessuno identico all’altro.
Ogni giardino ha la sua storia che si intreccia con la storia delle persone che lo frequentano
e con quella degli abitanti di quel preciso territorio.
Nei giardini di Peter i bambini hanno l’opportunità di correre rischi,
imparando così a gestirli senza precludere o evitare esperienze più faticose.
È proprio attraverso queste esperienze che il bambino può confrontarsi con le proprie emozioni,
riconoscerle e sentirsi in grado di gestire anche quelle nuove e più forti.
In queste aree verdi, un po' come nel romanzo "Le città invisibili" di Calvino,
coloro che le frequentano o vi passano per qualche istante (bambini o adulti che siano)
sviluppano una capacità creativa,
cioè hanno l’opportunità di figurarsi panorami inesistenti in cui nascondersi
o in cui trovare un posto,
o anche più di uno, in cui riconoscersi e crescere,
giardini attraverso i quali si diviene esperti di cosmografia interiore
rendendo visibili le proprie regioni fino a poco prima sconosciute
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I giardini di Peter: Immagine
Marco Polo, sempre nelle Città invisibili,
cerca di dare un ordine al caotico succedersi di città e scenari diversi,
partendo dalla creazione di un ordine nella sua mente e con la sua fantasia.
Allo stesso modo possiamo dire che questo equilibrio spetta ai bambini,
ma anche agli adulti che li accompagnano nella loro crescita e nei loro giochi o che
predispongono spazi di apprendimento per i più piccoli.
Abbiamo ritrovato in Peter il “Marco Polo” di Monaco di Baviera in quanto,
con i progetti da lui elaborati e la fantasia profusa,
cerca di fornire degli spazi verdi che conducano le persone
verso uno sviluppo globale ed equilibrato.
Ed ecco il documentario "I giardini di Peter":
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